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Instant karma

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Se accedi a quella parte del cervello ancora inesplorata

puoi ricordarti non solo di tutte le tue vite precedenti

ma anche di come sbloccare certe indicazioni

per esercitare poteri straordinari

come modificare il corpo perchè sia immediatamente

adattabile alle atmosfere degli infiniti pianeti simili al nostro

Fosse solo di acqua ci spunterebbero le branchie a comando.

O dovessimo volare per il resto del giorno.

Avere il tempo necessario d' imparare di nuovo le regole del gioco.

Per esempio sapremo affrontare lo spazio

prima che il ciclo di vita del nostro pianeta giunga al termine?

Fino ad adesso stiamo solo accelerando

il processo d' estinzione.

L' instant karma non è solo coincidenza se serve ad avere percezione

della natura delle leggi del cosmo.

Per quanto le nostre anime colonizzeranno altri pianeti

assumendo forma di animali primordiali?

E per quanto ancora da altri pianeti saranno puniti

col reincarnarsi nelle bestie al macello

nel nostro sistema di allevamento industriale?

E noi smetteremo di mangiarci?

Qualsiasi essere vivente sia in grado di percepire il dolore

può essere considerato sotto schiavitù e sotto tortura

se trattato senza rispetto per l' amore di cui ha bisogno per vivere.

Questo fa di noi dei criminali spietati

come condizione generale.

Come emanciparsi da tale condizione?

Diventare vegani potrebbe rappresentare l' occasione

per un' elevazione dello spirito.

Anche se nasciamo onnivori secondo me

per la semplice ragione che altrimenti

non sarebbe esercizio del libero arbitrio

decidere di mangiare sostanze che non provano dolore.

Anche perchè i casi estremi vanno comunque ponderati

anche per fare esperienza sia del giusto che dello sbagliato.

Quella storia dei denti dei carnivori non mi ha mai convinto

se abbiamo inventato le lame per sbranare la carne

non siamo forse diversamente carnivori?

Una diversa evoluzione è proprio la capacità d' inventare i mezzi

per essere la specie più evoluta del mondo, fuori dal nostro corpo.

Anche se questo vuol dire avere la responsabilità delle sorti del pianeta

e noi stiamo fallendo perchè non solo rendiamo la vita invivibile

alla maggior parte degli esseri viventi tutti compresi

ma anche perchè stiamo direttamente accorciando e avvelenando 

la vita del pianeta che ci ospita.

L' inventore non avrebbe creduto che l'evoluzione migliore

per la sua invenzione sarebbe stata quella di diventare alla fine

quanto più simile a lui in forma e sostanza?

Forse anche migliore?

Noi siamo l' evoluzione migliore di cui è stato capace?

O attraversiamo solo una fase?

O siamo solo uno dei tanti tentativi esistenti tra le galassie?

Sapremo cambiare rotta prima che sia troppo tardi?

Io che so fare oltre a predicare bene e razzolare male?

E' ovvio che se ci reincarniamo in esseri viventi

su questo pianeta e le condizioni generali non migliorano

sarà sempre più difficile per tutti reincarnarsi

in un corpo in cui l' anima possa condurre una vita felice.

Fermo restando che chi è stato più meritevole

può reincarnarsi in corpi superiori

e vivere felice su altri pianeti ancora più belli e molto meglio condotti.

In cui poi evolvere ulteriormente magari è anche più facile.

Fino a condurre esistenze divine.

Al giorno d' oggi sembra quasi un' offesa

dire a qualcuno che mangia cose senz' anima.

Ma l' anima non ce la dovrebbero proprio avere le cose che mangiamo

e metaforicamente dovremmo essere noi a dargliela.

C' è chi è vissuto oltre cent' anni mangiando aghi di pino 

e bevendo acqua di fonte.

Se è stato meno felice di noi chi può dirlo?

E' stato forse uno sforzo sovrumano?

Ed io sono grasso, intanto, a volte da farmi schifo.

 

 

 

 Adielle - 10/07/2017 00:25:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Cristina, la frase finale magari fosse una battuta di spirito!
Ma mi fa piacere che tu l’ abbia interpretata così e dopo sai anch’io mi ci sono fatto una risata! Mi sto avvicinando al buddismo tibetano ma diciamo per trarre spunto da lì per darmi una spiegazione che mi possa confortare per quanto riguarda il grande mistero della morte e il ciclo delle vite, e poi seguo su internet (anche se penso che lui lo ignori) un libero pensatore delle mie parti (forse artista sarebbe meglio ma ho una repulsione personale nei confronti del termine) che è, tra le altre cose interessanti, anche vegano (divulga spesso contenuti a riguardo) e mi sto lasciando convincere a provare quella strada.
L’ immagine dello specchio si, mi è piaciuta! Con i miei testi faccio come dico di fare al mio amico tatuatore che mi fa: ti ribatto un tatuaggio vecchio? E io: perchè perdere tempo, fammene uno nuovo!
Devo tornare in forma e provare a girare dei video. Due cose devo fare, ci riuscirò? Almeno per il momento la mia condizione economica mi consente di poter impiegare il mio tempo come meglio credo, voglio dire non muoio di fame, altrimenti le mie priorità sarebbero sicuramente altre. Avevo in mente una piccola cosa piuttosto infantile ma non priva di suggestioni ( spero ) da realizzare e poi postare qui sul sito, dove sinceramente mi sento piuttosto protetto.
Per quanto riguarda il fatto di dare alle stampe un mio libricino di poesie aspetto fino a ottobre la casa editrice con cui sono entrato in contatto poi cercherò di fare altrimenti.
Mi dicono che sono alle prese con delle "aspre diatribe legali"ma non mi sembra comunque che mi abbiano preso in seria considerazione, per non dire che sono dei maleducati ma lasciamo perdere, alla fine è il destino di noi poeti maledetti (scherzo!Ci starebbe meglio sfigati).
Ciao Cristina, grazie, un abbraccio e buona estate!
Ah, a luglio se tutto va secondo i piani mi faccio un tatuaggio nuovo, quando ho detto cosa volessi al mio amico tatuatore in due minuti mi ha fatto un disegno bellissimo, veramente evocativo, una sorta di arcano maggiore. Forse lo userò come foto del profilo qui al posto di quel fesso. Ciao buone cose per tutto!

 Cristina Bizzarri - 09/07/2017 19:35:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

La risata finale riporta tutto il discorso su un piano prettamente - e come! - individuale. Ma non è frse giusto che sia così? Gli "infiniti mondi" di cui già diceva il nolano e chissà quanti prima di lui che non sappiamo - contano poco se mi schiaccio un dito. E dopo tutte le ipotesi sulle vite qui o altrove e le infinite possibilità rimane il mistero. Certo, una bella battuta può dare un senso al tutto, nel senso che l’umorismo deve in sé per forza possedere. Quanto alla sofferenza degli esseri il tuo discorso è lucido, così lucido che sconfina nel surreale. Mi viene in mente un passo die "Le memorie di Adriano" in cui l’imperatore ironizza sul fatto di nutrirsi o meno dei nostri simili, i mammiferi. Infatti pone il quesito se anche le verdure non avrebbero la caratteristica di soffrire. O forse perché non emette suoni una carota quando la si strappa non dovrebbe soffrire? Sì è alquanto paradossale, ma il discorso ha una sua logica che tiene. E chissà se avremo consapevolezza di noi dopo la nostra morte. Non c’è giorno che io non mi ponga questo genere di domande. Dove, come, e se dire "dove", "come", possa avere un senso - dopo. Personalmente credo in un ribaltamento inimmaginabile, e credo che molti maestri di vita e pensiero abbiano tentato di farci capire che il regno dei cieli o comunque lo si voglia chiamare è in qualche modo già presente, come raffigurazione di altro, di ben altro. Sto leggendo "L’inutile fardello" di Ortensio da Spinetoli, morto proprio qui a Civitanova a novant’anni nel 2015, frate cappuccino e grande studioso biblico. Il suo libro " Maria nella Bibbia" gli è valso il richiamo del sant’Uffizio. È un libro illuminante che apre davvero a una lettura rioluzionaria del messaggio di Gesù, e al fatto che la divinità è presente in tutte le religioni con diversi linguaggi. Anche Giordano Bruno il nolano (neoplatonico) usava l’immagine dello specchio, che riflette la realtà - può solo rifletterla - e se si rompe in mille pezzi, ogni pezzo continuerà a rifletterla. Bello vero? Tutto questo mi consola e mi fa avere meno paura della morte. Tornando al tuo testo: lo trovo molto interessante anche se alquanto farraginoso a una prima lettura. Forse potresti rivedere e risettare alcuni punti. Come vedi, leggerti è stata per me come sempre occasione di pensare, riflettere, provare emozioni. Non rileggo quello che ho scritto perciò perdona gli errori’

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